Da Tokyo a Parigi, l'olimpiade è a idrogeno

03 / 11 / 2017 • Novità dal settore

“Il Giappone non è un Paese dalle grandi risorse energetiche: dovendo scegliere come produrre l’energia necessaria, meglio farlo attraverso l’idrogeno che garantisce un processo sostenibile e, nel caso del trasporto, zero emissioni nocive allo scarico”.

Le parole sono di Akio Toyoda, presidente e ceo di Toyota che queste Olimpiadi le ha supportate dal 2015, proprio come partner per la mobilità del Comitato Olimpico Internazionale.

In numeri il piano Toyota si traduce in una flotta a regime di 100 bus con fuel cell a idrogeno derivati dal concept Sora presentato al Tokyo Motor Show, destinata alla capitale giapponese a partire dal 2018.

Toyota aggiungerà nel 2020 la nuova generazione della Mirai, prima auto a idrogeno al mondo prodotta in grande serie (a regime 3mila unità l’anno).

L’industria automobilistica giapponese (a Toyota si aggiunge anche Honda) ha deciso dunque di dare il proprio contributo per raggiungere l’obiettivo imposto dal governo dell’appena confermato Shinzo Abe: 160 stazioni di rifornimento a idrogeno (diventeranno 900 nel 2030) e 40 mila veicoli a fuel cell in strada (oggi sono poco più di 2 mila) proprio in concomitanza di Tokyo 2020.

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