Partirà da Toscana e Trentino la sperimentazione del treno a idrogeno

16 / 03 / 2018 • Novità dal settore

I treni a idrogeno saranno i protagonisti del futuro del trasporto ferroviario.

La rivoluzione, destinata ad azzerare le emissioni inquinanti, è già realtà in Germania, ma sta prendendo forma anche in Toscana e in Trentino, le due Regioni italiane che, a braccetto con Ferrovie dello Stato, stanno iniziando a disegnare il futuro del trasporto ecologico e silenzioso su rotaia.

La “prima mondiale” di un treno a idrogeno è andata in scena a inizio dicembre 2017 in Bassa Sassonia, dov’è partito il primo treno blu con la sigla H0 che sta per “idrogeno a zero emissioni”. Si chiama Coradia iLint ed è realizzato da Alstom, il colosso francese attivo nella produzione di treni e infrastrutture ferroviarie, che di recente ha virato sulla nuova tecnologia a idrogeno conquistando la Germania.

In Germania scommettono che la rivoluzione della mobilità a idrogeno prenderà piede entro una decina d’anni, a patto però che si sciolga il nodo dell’approvigionamento energetico e del trasporto del gas alle stazioni ferroviarie.

Lo stesso problema dovrà essere affrontato dal fronte italiano. Nel dicembre scorso, Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, in occasione di un convegno a Milano, disse che la sperimentazione italiana dei treni Alstom partità dal Trentino e dalla Toscana.

“Ma ho chiesto all’azienda – spiegò – di modificare il progetto perché quello attuale è solo a cella a combustibile, ma con l’aggiunta di un pantografo potrebbe viaggiare con l’elettrico quando c’è la linea, e quando esce dalla zona elettrificata andare a idrogeno”.

In questo modo si ridurrebbero i punti di ricarica da realizzare lungo la linea ferroviaria. La soluzione potrebbe coniugarsi perfettamente con la situazione in Toscana, dove, sul totale di 1.479 chilometri di linee, 503 sono non elettrificate e quindi servite soltanto da treni diesel.

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