Snam, svolta per il futuro: prima in Europa a immettere idrogeno in rete

15 / 01 / 2020 • Novità dal settore

Molte aziende, comprese alcune big dell’industria internazionale dell’energia, tra le quali Snam, hanno avviato sperimentazioni proprio sull’impiego di H2.

La società pubblica italiana, che gestisce la rete nazionale di gasdotti, ha infatti costituito una business unit dedicata proprio allo sviluppo di soluzioni relative all’idrogeno, e il Ceo del gruppo, il manager Marco Alverà, ha recentemente pubblicato un libro intitolato “Generation H – Healing the climate with hydrogen”.

Il primo test, inedito in Europa, è dell’aprile scorso, quando Snam ha immesso in rete una miscela al 5% di idrogeno destinata a due clienti industriali, un pastificio e un impianto di imbottigliamento di acque minerali a Contursi Terme (Salerno) nei giorni scorsi, sempre per la fornitura diretta ad un altro cliente industriale, Snam ha effettuato un nuovo test, raddoppiando questa volta la quantità di idrogeno fino al 10% del totale del gas fornito all’azienda cliente.

“Applicando la percentuale del 10% di idrogeno al totale del gas trasportato annualmente da Snam – ha quindi spiegato in una nota la società guidata da Alverà – se ne potrebbero immettere ogni anno in rete 7 miliardi di metri cubi, un quantitativo equivalente ai consumi annui di 3 milioni di famiglie e che consentirebbe di ridurre le emissioni di anidride carbonica di 5 milioni di tonnellate”.

Secondo uno studio di Snam e McKinsey, l’idrogeno “potrebbe arrivare a coprire quasi un quarto (23%) della domanda nazionale di energia entro il 2050 in uno scenario di decarbonizzazione al 95% (necessario per rientrare nel target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5 °C), più dell’attuale quota di mercato combinata dell’elettricità generata da fonti rinnovabili e fossili (20% nel 2018)”.

Tratto da Businessinsider.com